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Blade Show 2024

Sono tornato da un paio di giorni dal Blade Show 2024 (quello di Atlanta… quello bastardamente grande) e sono ancora bello carico di adrenalina e di quella voglia di raccontare a tutti una delle esperienze più belle, gratificanti e coinvolgenti che un coltellinaio possa vivere.

Quest’anno ho partecipato anche al Blade Show Texas e devo dire che la partita, almeno secondo me, non esiste proprio. Anche a causa del mio doppio viaggio negli States, ho ridotto al minimo la mia permanenza ad Atlanta. Sono partito il giovedì da Venezia in direzione Atlanta passando per Francoforte e la domenica ero già di ritorno. Devo ringraziare Lufthansa per avermi convinto a mettermi in dieta: ho ancora il culo quadrato in stile Spongebob Squarepants a causa dei sedili non propriamente della mia misura.

Per l’occasione la mia “line up” era costituita da 22 coltelli. Di cui 6 “One”, diversi pezzi in Damasteel, un paio di pezzi in Magnacut e un coltello da chef appositamente creato per partecipare, inutilmente, al concorso della Knifemakers’ Guild e a quello di Blade Magazine.

Quest’anno gli italiani erano parecchi. Oltre ai soliti esponenti delle varie coltellerie maniaghesi che come ogni anno vincono qualcosa (hanno vinto?) c’era anche un nutrito gruppo di artigiani: Simone Milanesi e Gabriella Crippa della Cantina che quest’anno si sono portati a casa strameritatamente il Judges Choice con il loro Kiddo (o come diavolo si scrive). Marco Panella di Marko Knives che ha fatto l’esame ed ora è Voting Member della Guild, Giuseppe Gambino Probationary Member, Fulvio Cuccurullo Voting Member (o come ve lo racconterà lui con inflessione napoletana: Primo caso di membro passato direttamente allo stato di Voting Member da quando esiste la Guild), Carlo Cavedon e Davide Ceroni con i suoi balisong. “Last but not least” l’adorabile e simpaticissima Enrica Quartini, figlia del grande Dario.

Il venerdì mattina, compito istituzionale di presenziare alle riunione annuale della Guild e poi via a preparare il tavolo che alle 10 cominciavano ad aprire al pubblico in possesso del biglietto ad ingresso anticipato.

Per quel che mi riguarda la mostra è andata molto bene con 14 pezzi andati (uno regalato a dire il vero) sui 22 portati. Speravo di bissare il sold-out dell’anno prima ma è anche vero che avevo più pezzi e più costosi e che alla fine dei conti quella di quest’anno è stata l’edizione per me più redditizia sotto l’aspetto economico.

Il lato economico è importante, e chi dice il contrario mente sapendo di mentire, ma quest’anno anche sotto l’aspetto umano è stata l’edizione più divertente che ho vissuto finora.

Il mio tavolo è il numero 18D. A sinistra ci sono Simone e Gabriella. A destra ho il mio amico Tre con i suoi coltelli da cucina con degli Hamon pazzeschi e un po’ più in là Dimitri di Studio Blade. Assieme ai ragazzi di Damasteel, che ormai conosciamo anche al di fuori dell’ambito lavorativo, formiamo un gruppo sicuramente eterogeneo ma altrettanto divertente. Quest’anno poi ho avuto la visita di Mareko Maumasi e di Geoff Feder di KnifeTalk. Ci avevo parlato solo durante l’intervista online durante la DCI. Davvero, davvero un piacere enorme.

Altri due episodi degni di nota mi hanno davvero dato una carica pazzesca a continuare a “fare bene”. Ho consegnato un ONE in MAGNACUT al suo inventore Larrin Thomas e sembra gli sia piaciuto visto che mi ha dedicato un post sul suo account IG. E poi, pochi minuti prima che me ne andassi, ho ricevuto al tavolo la visita di Steve Schwarzer. Un’autentica leggenda vivente. In realtà non è stata una visita voluta e questo forse a rendere per me il momento ancora più magico. E’ passato senza fermarsi davanti al mio tavolo e dopo alcuni attimi ha letteralmente inchiodato per tornare indietro a guardare un paring knife in Damasteel. L’ha preso in mano e mio ha fatto dei complimenti che non sembravano complimenti di circostanza. Ha acconsentito anche ad un selfie (in realtà due, uno in versione scherzosa e l’altro un po’ più serio) che è l’immagine di questo post. E’ stata la cosiddetta “ciliegina sulla torta” di un’edizione davvero fantastica.

Ci rivediamo nel 2025.

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